"Mi sono lanciato allora nella difficile strada della progettazione di una cupola; le cupole a Venezia sono una cosa molto diffusa, quindi ci vuole abbastanza coraggio per farne delle altre.

Non è facile, inoltre, organizzare su una spiaggia liscia e incerta come quella del Lido una struttura che invece si muove e dà l'impressione di un mare vero, con onde, non un pò morto come quello del Lido: un mare dove ci si tuffa, per cui sedendosi sulle gradonate la gente emerge, fuoriesce come quando è dentro al mare"  

 

 

(da "Intervista a Giancarlo De Carlo",
 di Margherita Petranzan,
 in "Anfione e zeto" n.18,  p.100)